![]() ![]()
|
![]() |
Testi e foto by
GALLICIANO’ E LA COMUNITA’ GRECANICA Lungo il versante jonico meridionale di Reggio Calabria, precisamente nella vallata della fiumara dell’Amendolea, vive la comunità dei cosiddetti Grecanici, o Greci di Calabria. Secondo molti studiosi, essi sono discendenti diretti dei Greci della Magna Grecia. Fanno parte di questa comunità i comuni di Roghudi, Roccaforte del Greco, Bova e Condofuri con le prestigiose e tipiche frazioni di Amendolea e di Gallicianò. L’emigrazione massiccia e l’incomprensione della cultura italiana, indussero i Greci di Calabria a rinunziare alla loro tradizione ma per fortuna, grazie ad un gruppo di studiosi, si riuscì a conservare i costumi e la parlata greca. Diversi movimenti e associazioni di valorizzazione della cultura regionale, comprese che tali minoranze andavano tutelate e tra le tante iniziative per la conservazione del grecanico, sono significativi gli incontri avuti durante questi ultimi anni, tra i Greci di Calabria e i Greci della Grecia, avvenuti sia in Calabria che oltre lo Jonio. A tale proposito da segnalare il gemellaggio effettuato con il Comune di Alimos presso Atene, direttamente voluto dalla chiesa ortodossa ed in particolare dai monaci del monte Athos, per poter praticare il rito cristiano ortodosso a Gallicianò. Importanti sono le iniziative promosse dal Festival dell’Arte Musicale Grecanica, dai molti convegni di studi e di dialettologia che ogni anni si organizzano, fino ad arrivare ai confronti folkloristici e alla poesia dialettale greca. Si stima che tutt’oggi, siano circa 2500 le persone che mantengono ancora viva la tradizione del Greco di Calabria in tutta la comunità.
LA LOCALITA’ Gallicianò dista circa 54 Km da Reggio Calabria, arrivati nel Comune di Condofuri Marina si imbocca il bivio per Amendolea – Chorio fino all’altezza del ponte Mangani. Mantenendo la sinistra si percorrono altri 7 Km di panoramica salita fino ad arrivare nell’unico spiazzo disponibile per lasciare le auto e proseguire a piedi. La frazione, isolatissima, conta quasi 300 abitanti, spesso è tagliata fuori dalla civiltà per le molteplici frane che si ripercuotono durante gli inverni. Il paesino, ricco di vegetazione quali il mandorlo, la ginestra e il ficodindia, è affacciato su un balcone di roccia che domina la fiumara dell’Amendolea, dedito fin dall’antichità alla pastorizia e all’agricoltura, se ne avrete l’occasione, vale la pena di assaggiare la ricotta… Sopravvive ancora oggi l’artigianato tessile e dell’intaglio in legno, infatti secondo le antiche tradizioni, vengono lavorate la ginestra e la lana con i motivi ornamentali dei rombi e delle croci, spesso contornate da rettangoli e quadrati. Chi percorre le stradine di Gallicianò, resterà affascinato dagli odori e dai panorami mozzafiato verso la vallata e la montagna, sia per la particolarità che assumono i colori all’alba e al tramonto, sia per l’ospitalità profusa dai suoi abitanti che spesso, intrattengono il turista con canti tipici suonati da strumenti musicali costruiti proprio da loro come le ciaramelle e il tamburello.
LA STORIA Gallicianò già sede municipale verso la fine del 700, è frazione del Comune di Condofuri, situato a 620 m. s.l.m., su uno sperone roccioso del versante destro della fiumara dell’Amendolea che nasce presso Montalto (m. 1956), attraversando i territori di Roccaforte, Roghudi e Condofuri per poi sfociare nel Mar Jonio. Il documento più antico sul paesino, risale all’anno 1060, tuttavia è la lingua a fornire elementi cronologici più antichi, infatti, per la terminologia, risaliamo all’VIII sec. a.C. Si pensa che Gallicianò sia stato fondato dagli abitanti di Amendolea, desiderosi di spostarsi verso l’interno per migliorare le loro condizioni di vita e per sfuggire alle incursioni dei turchi, che presentavano una vera e propria minaccia per i villaggi costieri e collinari. Nel 1783 fu gravemente danneggiato dal terremoto ma riuscì a mantenere la sua prima struttura paesistica. Le alluvioni del 1951 e del 1957, costrinsero molti abitanti di Gallicianò ad abbandonare il paese . Oltre al terremoto e alle alluvioni, si susseguirono epidemie ed incendi, che determinava il progressivo abbandono delle attività agricole e pastorali, con conseguenti perdite demografiche. I Gallicianesi però, nonostante tutto, ancora oggi vivono con tutte le loro forze grazie al recupero dell’identità grecanica, cercando di sopravvivere.
COSA VEDERE Di pregevole importanza è la Chiesa di San Giovanni Battista risalente al 700. Interessanti sono l’ex Palazzo Municipale, le maschere apotropaiche, un marmo raffigurante Pitagora con l’incisione “Gnoti se autòn”dono proveniente da Salonicco e il ruderi del monastero greco. In cima al paese, sorge la chiesetta dedicata alla Madonna della Grecia che di recente, è data in affidamento ai monaci del monte Athos che reggono il monastero di San Giovanni Therestis a Bivongi. All’interno vi è l’icona (cm 21 x 30) che rappresenta la Madonna della Grecia, mentre al suo esterno, emerge un semplice campanile circondato da antiche abitazioni abbandonate, ora in via di restauro. Non possono mancare gli scorci panoramici che si possono ammirare da questa altezza, infatti per la posizione geografica, Gallicianò sembra guardare nostalgicamente verso la Grecia, con gli occhi ed i cuori di chi, ancora oggi, ha scelto di testimoniare e di difendere ad ogni costo, questo “eremo naturale”. Noi soci di Geo Astro Vulcanologia – Centro Studi e Ricerche – Onlus, siamo a difesa e a protezione di questa isola culturale, ricca di forti sentimenti e valori umani.
TRADIZIONI POPOLARI Come non provare i maccheroni caserecci conditi col sugo di carne di capra e spolverati di ricotta freschissima? La tradizione alimentare, comune a tutta l’area grecanica, si caratterizza proprio con questa e con altre specialità, che vanno dall’arrosto di capra, al maiale, per poi mischiare i sapori con minestre, frittate di formaggi e verdura, pane tipicamente cotto nei forni a legna, sott’oli, fichi secchi, noci e mandorle. La lavorazione del legno, col quale si fabbricano cucchiai, bastoni per la lavorazione della ricotta, stampi per dolci per formaggi, sono testimonianze dell’importanza culturale dei gallicianesi. Anche gli strumenti musicali come le ciaramelle e il tamburello, prima menzionati, sono spesso fabbricati sul posto. La musica è arte e vita per Gallicianò, un sentimento che nasce dentro ogni suonatore, suonano tutti, dal più vecchio al più giovane e suonano tutti ad orecchio, ma in particolare, per i suonatori di tamburello, suonare vuol dire farsi conoscere, catturando il turista a trascorrere ore ed ore ad ascoltare questi suoni.
NEI DINTORNI Luoghi di incomparabile bellezza possono definirsi le località collinari di Amendolea, Bova Superiore e Pentedattilo. Nella zona grecanica, è possibile vivere una vacanza inebriante, tornando indietro nel tempo, tra boschi, valli spesso coltivate e davanti il Mar Jonio. La ginestra poi, riempie col suo color giallo vivo tutto il versante, pensare che nell’antichità le donne usavano questo fiore per la tessitura e per i propri corredi. Amendolea, a soli 7 Km più in basso di Gallicianò, località famosa per il castello normanno dei Ruffo, i ruderi del tipico borgo e le chiesette di varia fattura, il tutto dominante la vallata della fiumara dell’Amendolea. A circa 30 Km da Gallicianò, situato in zona collinare, è il tipico borgo di Pentedattilo frazione del Comune di Melito Porto Salvo. Il borgo, posizionato sotto una roccia a cinque punte di granito, che verso sera assume colore rossastro, presenta stradine panoramiche, la Chiesa della Candelora ed i resti del castello dove si perpetrò la strage degli Alberti del XVII sec. Il paese abbandonato, una casa sopra l’altra, è ricco di scorci panoramici e rappresenta sotto l’aspetto paesaggistico e architettonico, uno dei paesi più importanti della Calabria. Bova dista circa 40 Km da Gallicianò, la visita al borgo è d’obbligo per coloro che vogliono conoscere la civiltà delle popolazioni del versante jonico meridionale della Calabria. Ha storia importante e degni di attenzione sono: Palazzo Nesci, la Cattedrale di Santa Maria Isòdia, il Castello normanno e la Chiesa di San Leo che custodisce arredi sacri.
COME RAGGIUNGERE GALLICIANO’ Dall’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” di Reggio Calabria, poi utilizzare i mezzi di trasporto presenti in loco. Da Reggio Calabria il collegamento è assicurato dalla Superstrada 106 Jonica Taranto – Reggio Calabria, arrivati alla fine di Condofuri Marina, prendere il bivio per Amendolea – Chorio. Ferrovie dello Stato, da Nord e da Sud, la stazione di fermata è Condofuri, poi utilizzare i mezzi di trasporto presenti in loco.
MANIFESTAZIONI Festa di San Giovanni – Mese di Agosto Giornata Greca – Prima domenica di Aprile Sagra dei Maccheroni – Mese di Agosto Festa della Madonna – 26 Dicembre Trekking – Passeggiate, visite guidate e a cavallo, lungo la vallata e le zone grecaniche
Pro Loco Gallicianò – Condofuri Via … ??? Tel.: + 39 0965 784476 E-mail: info@asmedia.it
|
Ultimo aggiornamento: 04-01-08 Copyright 2003-2008 Per info contattare il Webmaster