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LA PROTEZIONE CIVILE IN EUROPA E NEL MONDO

La Protezione Civile, diversificandosi nei vari Paesi, comprende l’insieme delle misure, dei mezzi e delle strutture destinate a prevenire, prevedere, soccorrere, attenuare le conseguenze, le perdite di vite umane, i danni causati da ogni tipo di disastro naturale o umano.

Da qui l’importanza, per i piani nazionali e locali di protezione civile, di contenere efficaci misure preventive riguardanti ogni tipo di rischio naturale presente nel territorio.

Il soccorso alla popolazione colpita da una calamità deve essere realizzato in tempo breve e in modo coordinato, al fine di ridurre la perdita di vite umane e mitigare le conseguenze dannose inerenti ogni evento calamitoso.

Di seguito saranno elencate, unitamente per alcuni Stati, l’organizzazione del rispettivo sistema nazionale di protezione civile.

 

STATI UNITI D’AMERICA

La legislazione che disciplina la protezione civile è ampia ed articolata.

Il Codice degli Stati Uniti, "The Public Health and Welfare" determina i poteri del Presidente e dei governatori degli stati nei casi di emergenza e "gravi calamità".

I responsabili della protezione civile sono: il Presidente degli Stati Uniti e i governatori dei singoli stati.

La legislazione federale: Disaster Relief Act del 1974, stabilisce che preliminare all’intervento federale è la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del presidente degli Stati Uniti. Tale dichiarazione deve essere richiesta dal governatore dello stato interessato, il quale tra l’altro, deve richiedere il tipo di aiuto federale e le risorse da utilizzare per fronteggiare l’emergenza. Il Presidente degli Stati Uniti, come previsto dalla legge ha delegato gran parte dei suoi poteri alla "Federal Emergency Management Agency" (FEMA).

I poteri della FEMA consistono, nel coordinamento degli interventi di soccorso e nel poter utilizzare qualsiasi altra agenzia federale ritenuta utile al fine di fronteggiare l’emergenza.

Tra i compiti dell’Agenzia federale (FEMA):

·         Realizzazione dei piani generali e particolari di protezione civile;

·         Fronteggiare l’emergenza, con assicurazione privata che integra l’assistenza federale;

·         Prevenire le cause dei grandi disastri;

·         Programmare gli aiuti federali per fronteggiare i danni causati dall’emergenza;

·         Ripristinare tutte le attività socio-economiche dopo l’emergenza;

La protezione civile negli Stati Uniti è completamente affidata ai civili, quindi non è previsto l’utilizzo delle Forze Armate.

Per la particolare estensione, il clima e le condizioni geografiche, gli Stati Uniti d’America sono assoggettati ad ogni sorta di calamità: tornadi, tempeste, inondazioni, maremoti, tifoni, terremoti, eruzioni vulcaniche, smottamenti, siccità, incendi, esplosioni, ecc.

Per questi motivi vi è una diffusa cultura di protezione civile, basti pensare alle periodiche esercitazioni a cui vengono sottoposti gli studenti di ogni ordine e grado.

 

GIAPPONE

Le calamità prese in considerazione sono: terremoti, inondazioni, grandi maree, eruzioni vulcaniche, tifoni, smottamenti del terreno; i disastri sono connessi a: disboscamenti, sfruttamento e speculazioni territoriali, elevatissima densità della popolazione negli agglomerati urbani.

L’organo centrale responsabile è il "Ministro dello Stato" preposto all’Agenzia nazionale territoriale (National Land Agency) che ha le seguenti funzioni:

·         Formazione della politica nazionale della protezione civile;

·         Elaborazione del piano generale di protezione civile e suo coordinamento ai piani settoriali e particolari;

·         Coordinamento nella ricerca in materia;

·         Coordinamento dei budgets connessi alle attività di cui sopra;

·         Formazione del piano generale dei trasporti in casi di disastri;

·         Formazione delle politiche (e dei relativi piani ) territoriali di base;

·         Programmazione dell’uso del territorio;

·         Studi, ricerche, indagini sul territorio, politica (e programmi) di approvvigionamento idrico; Sviluppo delle riserve idriche; aree urbane ad eccessiva industrializzazione; coordinamento e Promozione di progetti concernenti gli insediamenti abitativi;

·         Sviluppo delle aree urbane e rurali;

·         Operazioni di soccorso in caso di calamità o disastri;

·         Coordinamento delle attività di ricostruzione.

Per le operazioni di soccorso si fa affidamento su una organizzazione specialistica (Vigili del Fuoco), con il concorso di tutti gli enti pubblici e privati, locali e nazionali, delle forze armate e del volontariato, particolarmente privato.

Gli enti e le strutture statali e locali svolgono un’intensa attività di formazione ed informazione nelle scuole, nelle fabbriche e nei quartieri circa le: 

·         Nozioni generali di autodifesa per i casi di calamità e disastri; norme comportamentali (fuga, primo soccorso, ecc.);

·         Corsi speciali di protezione civile a studenti ed a tutta la popolazione (trasmesse con tutti i mezzi di informazione);

·         Simulazioni ed esercitazioni (anche parziali ad es. per edifici, zone, quartieri);

A livello locale, funziona, presso ogni Prefettura, il "Consiglio centrale per la prevenzione dei disastri", con funzione pianificatoria, di coordinamento ed operativa; presso ogni Prefettura, Municipalità, villaggio il "Quartiere generale per il controllo dei disastri" inteso come organo di emanazione del governo centrale.

 

GRECIA

In questo Paese la protezione civile è disciplinata dalla Legge 17/1974 che affida al Consiglio di Governo per gli Affari Esteri e per la difesa (KISEA) il compito di definire la politica del governo per fronteggiare i diversi disastri.

Un ruolo di primo piano è affidato alla Commissione internazionale di Coordinamento (SDO), composta da vari Ministri interessati alle competenze di protezione civile.

Oltre al Ministro per l’ordine pubblico, vi è il Ministro dell’agricoltura, il Ministro della Sanità, il Ministro dell’Ambiente.

In caso di catastrofe o calamità, il Prefetto informa immediatamente la Commissione Internazionale di coordinamento per le direttive necessarie.

Se l’evento è limitato, il Prefetto quale rappresentante del Governo per il territorio di competenza, può assumere la responsabilità delle operazioni.

 

PORTOGALLO

Le responsabilità ricadono sul Primo Ministro che tuttavia, può delegare i propri compiti al Ministro degli Interni.

In casi di calamità e/o di disastri, il Governatore istituisce un Centro di coordinamento della protezione civile (CCDPC), utilizzando i responsabili dei diversi servizi pubblici (sanità, assistenza socio-sanitaria, lavori pubblici, ordine pubblico, ecc.).

L’unità fondamentale nelle attività di soccorso è rappresentata dai Vigili del Fuoco, dalle Forze di Polizia, dalla Guardia Nazionale, dall’Esercito e dalle varie organizzazione di volontariato.

Presso il Ministero degli Interni è istituito un Centro di emergenza (CEOPC) che rappresenta l’organo del Servizio Nazionale della protezione civile (SNPC).

E’ compito di tale Servizio organizzare le attività di prevenzione, i soccorsi, il ripristino delle attività economiche e sociali e predisporre i vari piani di protezione civile.

 

GERMANIA

La Costituzione federale del 1949 disciplina il sistema della protezione civile in tempo di pace, stabilendo che questa è di competenza esclusiva dei Lander.

Il capo dell’Amministrazione locale, del distretto (Kreis) è la figura a cui compete la gestione dei disastri e agisce in nome e per conto del Governo del Lander.

Durante la gestione delle fasi di un evento calamitoso, sarà supportato e coadiuvato dagli operatori dell’Amministrazione regionale, dall’assistenza tecnica federale, dai Vigili del Fuoco comunali (regionali o volontari), nonché dalle varie associazioni di soccorso come la Croce Rossa, l’Ordine di Malta ecc.

Il capo della gestione dei disastri può chiedere, qualora ne abbia bisogno, l’intervento dei privati, unitamente ai loro mezzi, altresì può sollecitare l’intervento delle guardie di frontiera al Ministero federale dell’Interno e dell’esercito nonché al Ministero della Difesa. Nel caso di catastrofi o calamità di notevole entità, la responsabilità può essere trasferita dagli amministratori regionali ai governi dei Lander, non è prevista alcuna competenza del Governo federale.

Le amministrazioni dei Distretti hanno l’obbligo di predisporre idonei piani di emergenza di protezione civile relativi alle potenziali tipologie di rischio

 

FRANCIA

In Francia le competenze in materia di gestione dei rischi sono ripartite essenzialmente ripartite tra lo Stato e i Comuni.

Le competenze proprie dello Stato sono suddivise principalmente tra due ministeri: il Ministère de l’Intérueur che si occupa della Sécurité Civile, e il Ministère de l’Aménagement du Territoire et de l’Environnement che si occupa della prevenzione, con un Delegato alla prévention des risques majeurs che deve assicurare la coordinazione.

Tutti i Ministeri dispongono, nelle Regioni e nei Dipartimenti, di servizi delocalizzati che lavorano con il Prefetto, rappresentando localmente lo Stato. Sul terreno, mezzi nazionali e locali, pompieri professionisti e volontari, specialisti civili, militari, SAMU (Service d’Aide Médicale d’Urgence), soccorritori e associazioni agiscono insieme.

La Sécurité Civile risponde a un triplice obiettivo: la protezione delle persone, la difesa dell’ambiente e dei beni materiali.

Per far fronte agli eventi imprevedibili o improvvisi, la Sécuritè Civile francese si è posta l’obiettivo di rispondere ai rischi naturali e/o tecnologici, sviluppando numerose attività di previsione, prevenzione e pianificazione dei soccorsi.

I Dipartimenti e le Regioni, non hanno, fino ad oggi, specifiche competenze in materia di coordinamento e gestione di soccorso.

 

 

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Ultimo aggiornamento:  10-01-08                                Copyright 2003-2008                         Per info contattare il  Webmaster